Prospettive Feb 20, 2019

Sistemi integrati per il mondo audio-video: dove siamo arrivati?

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In un mondo sempre più connesso e sempre più digitale, le nuove tecnologie aprono scenari in cui l'interazione con gli utenti guadagna un enorme valore aggiunto, facendo di quello dei sistemi integrati uno dei settori in maggiore espansione e di incredibile interesse non solo per utilizzatori finali e fornitori tecnologici, ma anche per creativi e progettisti che vogliono disegnare scenari all'avanguardia ed esperienze memorabili.

Siamo stati di recente all'ISE, la più importante fiera di sistemi integrati per il mondo audiovisivo che ogni anno si svolge al RAI di Amsterdam e tra molta tecnologia e tanti effetti speciali abbiamo avuto la conferma tangibile del valore delle tecnologie odierne. Ci stiamo infatti avvicinando rapidamente al punto in cui le tecnologie saranno talmente immersive e intuitive nel loro utilizzo da diventare un fattore davvero indispensabile nella vita dei consumatori, lasciandosi alle spalle gli scheletri di una generazione di apparecchi che faticavano a entrare in simbiosi con le nostre esigenze, e avviandosi verso un ecosistema iper connesso dove tutto ciò che ci circonda, anche se inanimato, diventerà una fonte di informazioni con la quale dialogare e dalla quale farsi ascoltare.

 

 

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Le keywords di questo ribollente calderone fatto di luci, colori, animazioni e interazioni sono loro, dall'IoT alla smart building, dalla virtual reality alla projection mapping, passando per OLED trasparenti e display curvi. Tutti strumenti che a ben vedere concorrono a un unico scopo: far sì che le nostre esperienze di "utenti" e "consumatori" siano sempre più fluide, frictionless e, tornando alla dicitura in incipit, integrate.

D'altronde come lavoratori e come utilizzatori di servizi oggi non possiamo fare a meno di tutti quegli strumenti che ci permettono di rimanere in contatto gli uni con gli altri e il mantra della condivisione non è poi soltanto quello dei social, un po' fine a se stesso, ma è soprattutto quello degli spazi di lavoro, della segnaletica pubblica, delle esperienze di acquisto e dell'entertainment che in una dinamica simbiotica, mescolano fisico e digitale in un blend in cui otteniamo di più e meglio da tutto ciò che facciamo.

COMPRARE CONSAPEVOLMENTE

Oggi comprare qualcosa è una delle esperienze più asettiche e impersonali che si possano sperimentare. I grandi sistemi di distribuzione delle merci ci hanno dato l'enorme comodità di poter avere qualsiasi bene senza doverlo andare a cercare più in là di qualche click. Dall'altro lato però abbiamo trascurato l'esperienza di poter trovare quel pezzo unico, adatto a noi e fatto su misura per le nostre esigenze che ci ha condotto forse a desiderare qualcosa più che a provare una sincera gioia una volta che lo otteniamo.

Proprio a causa di questo scollamento intravediamo infatti un tentativo di ibridazione delle parti dove tornare a comprare qualcosa in un negozio fisico diventa la scusa per un compiere un viaggio all'interno di quel prodotto, conoscendone la storia, le caratteristiche e le possibilità che questo aprirebbe qualora decidessimo di farlo nostro. In questo approccio di partecipazione alla merce, le esperienze nel settore del retail si fanno sempre più coinvolgenti e utilizzano tecnologie altamente immersive per farci immedesimare nell'esperienza che i prodotti generano: display e vetrine trasparenti ma animate, materiali canonici che diventano, tecnologie di IA per il riconoscimenti delle forme e delle informazioni relative al nostro corpo.

Attraverso un variegato sistema di simulazioni, i negozi, gli stand e le boutique passano dall'essere dei meri contenitori di oggetti a essere i portatori del sapere connesso a quella categoria, facendoci sentire meno dei consumatori che utilizzano e più degli individui che aderiscono al modo di essere che che quel prodotto offre. Non si compra più un oggetto tecnologico o un capo di abbigliamento, quanto piuttosto un valore e con esso anche tutti quei momenti che questo ci farà vivere, anticipandoceli attraverso totem, ambienti e postazioni che lasciandoci navigare tra questi mondi possibili ci danno l'impressione che ciò che abbiamo di fronte è davvero il prodotto giusto per noi.

LAVORARE ED IMPARARE INSIEME

Il settore del lavoro professionale e dell'educazione vantano un'antica tradizione di condivisione e sono sempre stati al centro di riflessioni sull'impiego della tecnologia al fine di migliorarne le dinamiche, i processi e la raccolta/condivisione di materiali. Avere a disposizione lavagne interattive e software dedicati allo sharing di spunti e prodotti è un trend che non accenna ad arrestarsi anche se ad oggi l'offerta di strumentazioni di questo tipo è talmente sopra la media che c'è da chiedersi se non ci si stia preoccupando più dello strumento che dei contenuti.

Abbondano telecamere per le riunioni, penne e controller per le presentazioni e dispositivi per il mirroring di contenuti su più dispositivi contemporaneamente. Quello di cui però sentiamo la mancanza è un modo di scambiarsi le informazioni e le conoscenze che renda molto più partecipativa l'esperienza dell'apprendimento e che proponga un nuovo modo di vedere le cose, non limitandosi al contrario nell'utilizzo di un display come unico riferimento frontale del sapere. Se la realtà virtuale ci cala in un mondo del tutto fittizio del quale siamo noi a stabilirne le leggi e le logiche di funzionamento, la realtà mista e quella aumentata rispondono meglio all'esigenza di partire da qualcosa di reale, scoprendo all'occorrenza tutto il necessario attraverso visualizzazioni che mescolano fisico e digitale in un esperienza dal grande valore aggiunto

Il passo successivo che possiamo immaginarci è quello di uno ritorno ad una pseudo matericità in cui la tecnologia avrà raggiunto una tale maturità da diventare un'anima intangibile ed invisibile all'interno della materia, facendoci dimenticare della sua esistenza e di quella dicotomia tra fisico e digitale, ma lasciando spazio alla curiosità e alla volontà degli individui di inventare e scoprire cose nuove.

COSA CERCARE NELLA TECNOLOGIA

Infine dunque, se guardiamo in avanti vediamo una lunga fila di opportunità ancora incolte e un'ampia gamma di strumentazioni ed innovazioni tecnologiche con cui cercare di raggiungerle. Apparentemente tuttavia siamo spesso molto più abili a creare strumenti per progredire che a saperne cogliere e sfruttare a pieno il potenziale e questa è la cifra stilistica degli innovatori.

Come sempre il consiglio in questi casi è quello di prendere ciò che il mercato offre e di sperimentare, decontestualizzando queste tecnologie e provando ad applicarle in ambiti per la quali non sono state pensate.

D'altronde, è proprio dalle intersezioni che nascono i percorsi più interessanti.

Luca Toscano

Interaction Designer, Studio Volpi